Rendimenti 2012: La previdenza complementare fa cappotto al TFR
Nessuno ci avrebbe scommesso un euro, neppure i gestori finanziari, ma nel 2012 i rendimenti della previdenza complementare sono stati molto superiori a quello del Tfr: 8,2% contro il 3.3%.
La Covip ha reso noto i principali dati statistici di aggiornamento del quarto trimestre 2012. Innanzitutto si rileva la ripresa delle adesioni da 5.536.780 del 2011 si è passati a 5.866.282 del 2012, con un incremento del +6,0%
La performance dei fondi pensione è stata veramente eccezionale: 8,2 nel 2012, nel 2011 la perdita media delle forme di previdenza complementare fu del 2.7% mentre il tfr si rivalutò del 3.5% (il tfr si rivaluta automaticamente sommando il 75% dell’inflazione con l’1,5%). Il rendimento medio dell’anno appena concluso si aggira intorno all’8,7%, per la precisione +8.2% i negoziali e +9% gli aperti; più del doppio rispetto alla rivalutazione del trattamento di fine rapporto, che era segnalato a dicembre, del 2.9 %, il cui dato definitivo dovrebbe essere +3,3% netto, per via dell’inpennata dell’inflazione registrata nel corso del 2012.
Un risultato vicino del 2009, quando i negoziali avevano chiuso al 8,5%, gli aperti all’11%, mentre i Pip le gestioni separate avevano chiuso a +3,5 . C’è stato l’effetto spread a spingere questi risultati unito agli andamenti particolarmente positivi dei mercati azionari internazionali, e dei titoli di Stato europei e italiani in particolare.
Anche se, come lo stesso presidente della Covip Finocchiaro si sforza di ripetere ad ogni riunione e convegno, è improprio fare raffronti annuali sulle diverse performance fra i fondi e le rivalutazioni del Tfr, perché le cadenze temporali non sono omogenee in quanto i rendimenti dei fondi hanno un senso solo nel lungo periodo, esso agisce come un benchmark ombra per validare o meno la bontà della previdenza previdenziale, utilizzato specialmente da coloro che ne sono contrari.
A tal proposito vale la pena osservare, come hanno riportato anche altri, Corriere della Sera in primis, che dal 2005, anno in cui inizia il monitoraggio della Covip, è la quinta volta su otto che la previdenza complementare ottiene risultati migliori rispetto al Tfr: che invece ha prevalso nel 2007, nel 2008 e nel 2011, complice la crisi finanziaria prima dei mutui subprime e poi dell’euro zona poi. Questi risultati dimostrano la solidità dello strumento messo a punto per proteggere la vecchiaia degli italiani ed è un duro colpo contro tutti coloro che gridavano al lupo e vaneggiavano dello scippo del Tfr. Siamo pressocchè convinti che gli anni bui sono alle spalle e che il II pilastro abbia dato ampie prova di tenuta senza scippare niente a nessuno.
Camillo Linguella